Niente è mai veramente perduto, o può essere perduto, nessuna nascita, forma, identità, nessun oggetto del mondo, nessuna vita, nessuna forza, nessuna cosa visibile; l'apparenza non deve ostacolare, né l'ambito mutato confonderti il cervello. Vasto è il Tempo e lo Spazio, vasti i campi della Natura. Il corpo, lento, freddo, vecchio ,cenere e brace dei fuochi d'un tempo, la luce velata degli occhi tornerà a splendere al momento giusto; il sole ora basso a occidente sorge costante per mattini e meriggi;alle zolle gelate sempre ritorna la legge invisibile dellaprimavera, con l'erba e i fiori e i frutti estivi e il grano.P.B. Shelley



28 luglio 2006

11 luglio 2006


Un grande amico che sorga alto su me

E tutto porti me nella sua luce,

che largo rida ove io sorrida appena

e forte ami ove io accenni a invaghirmi...
Ma volano gli anni,

e solo calmo è l’occhio che antivede

perdente al suo riapparire

lo scafo che passava primo al ponte.

Conosce i messaggeri della sorte,

può chiamarli per nome.

E’ il soldato presago.

Non pareva il mattino nato ad altro?

E l’ala dei tigli

e l’erta che improvvisa in verde ombrìa si smarriva

non portavano ad altro?

Ma in terra di colpo nemica al punto atteso

si arroventa la quota.

Come lo scolaro attardato

- né più dalla minaccia della porta

sbarrata fiori e ali lo divagano –

io lo seguo, sono nella sua ombra.

Un disincantato soldato.

Uno spaurito scolaro


Vittorio Sereni