Niente è mai veramente perduto, o può essere perduto, nessuna nascita, forma, identità, nessun oggetto del mondo, nessuna vita, nessuna forza, nessuna cosa visibile; l'apparenza non deve ostacolare, né l'ambito mutato confonderti il cervello. Vasto è il Tempo e lo Spazio, vasti i campi della Natura. Il corpo, lento, freddo, vecchio ,cenere e brace dei fuochi d'un tempo, la luce velata degli occhi tornerà a splendere al momento giusto; il sole ora basso a occidente sorge costante per mattini e meriggi;alle zolle gelate sempre ritorna la legge invisibile dellaprimavera, con l'erba e i fiori e i frutti estivi e il grano.P.B. Shelley



23 luglio 2010

VITA DA PENDOLARE

Dopo 109 giorni da pendolare ho capito che:

- se i contadini si alzano alle 4 per arare i campi, quando finiscono sono le 8.00, e sono stanchi....ma io mi becco almeno due trattori in mezzo ai ballsss mentre vado al lavoro

- se incroci una donna al volante con velocità di crociera 25 km orari, che si trucca, fuma, parla al cellulare e guardandoti nello specchietto retrovisore sillaba "che cazzo vuoi ", è lecito tamponarla cercando di mandarla in un fosso, ma per l'assicurazione non è un concorso di colpa

- se ti sei alzata la mattina di buon umore, riuscendo a piastrarti i capelli, bere la tazzona di caffelatte, uscire di casa svolazzante nel vestitino rosa, mentre pensi che sei felice di andare al lavoro e ti immetti sulla Como-Bergamo....dopo 3,5 km hai già assunto lo sguardo da killer psicopatico e inizi ad infilare le dita nel volante sperando che si trasformi in un joystick che spara proiettili FMJ

- se ti annoi mentre guidi, sapendo che quell'ora di macchina non ti passa mai, non puoi telefonare ad amici e parenti per alleviare il viaggio...sono le 7.00, non si fa. Puoi invece chiamare tua mamma, vendicandoti di tutte le volte che ti tiene al telefono un'ora mentre ti stai facendo un riposino, mentre sei in procinto di fare le coccole con il moroso, mentre stai mangiando un risottino come si deve....MAMMINA

- "quando chiudono le scuole si dimezzano le auto, si viaggia benissimo "
Sì, ci sono meno auto.
Peccato però che gli over 80, (... non per generalizzare eh, qualcuno se ne salverà, ma....) ...gli over 80 in estate tirano fuori le loro macchinette d'epoca ed escono, avvicinando il sedile fino a toccare il volante con il mento e guidando come Mr Magoo. Perchè non fanno la spesa, accompagnano i nipotini, vanno a giocare a bocce, dopo le 10.00? Perchè no ? Perchè sono tutti fuori la mattina presto ? Perchè non spendono un pochino della loro pensione per andare a Gabicce ? Perchè non prendono il pullman ?? Perchè non fanno l'autostop ?? Io un vecchietto che fa l'autostop lo tirerei su subito ! Fuori i pollici !

- ho capito che se non hai nel tuo DNA l'istinto dell'automobilista pendolare, non ce la fai e non ce la farai mai....è questione di salute...la perdi se insisti....meglio ripiegare sul treno....

22 luglio 2010

秋田犬


In Giappone le donne , quando andavano al lavoro nei campi, usavano affidare i loro figli ad una femmina di Akita che li avrebbe sorvegliati fino al loro ritorno. Ancora oggi quando nasce un bambino è cosa molto gradita ricevere una statuetta di Akita sinonimo di lunga vita e buona fortuna.

19 luglio 2010

AGUZZA LA VISTA

I nuovi vicini ci osservano...

18 giugno 2010

E' che, non sempre le litigate, gli insulti, le incomprensioni, gli addii, riescono a spezzare il filo dell'affetto, forse anche dell'amore. A volte il legame resta. Incurante del tempo e della lontananza. E non importa, se ciò che è stato non tornerà, se la vita scorre in direzioni opposte e se i ricordi sfiorano la malinconia...inutile opporsi...il cuore seleziona da sè le persone che hanno lasciato un segno.

11 giugno 2010

South Africa



Roberto Saviano a Che tempo che fa su Raitre :
" Questa canzone di Miriam Makeba, una delle artisti più grandi della storia musicale, si chiama Pata Pata.
La conoscete tutti, è una danza che racconta di una ragazza che ancheggia, che muove il sedere.
Racconta di questo, di una persona che sta danzando.
Miriam Makeba era stata invitata a Castelvolturno, a fare un concerto in solidarietà dei ragazzi ammazzati dalla Camorra e in mia solidarietà, la cosa infatti mi lusingò tantissimo.
Pata Pata, questo disco, possederlo in Sudafrica significava poter essere condannati dai tre ai sette anni per banda armata, possedere Pata Pata.
Miriam Makeba, per aver scritto questa e altre canzoni, viene cacciata dal Sudafrica è costretta ad un esilio di trent’anni, Miriam Makeba viene cacciata per questa canzone, trent’anni di esilio dal Sudafrica dell’Apartheid.
Non è una canzone che parla di lotta sociale, non è una canzone che incita alla rivolta, non è una canzone che attacca i bianchi, non è una canzone contro il razzismo ma mette paura perché è una canzone che parla di una ragazza che vuole danzare, una ragaza che vuole essere felice e come si fa ad essere felici con un governo così, con quel governo in Sudafrica, l’assioma è questo.
Quello che fa mettere paura al governo, che fa allontanare Miriam Makeba è proprio questo, ascoltandola hai voglia di danzare, di essere felice, hai voglia di condividere la sua idea di mondo e quell’idea di mondo arriva al cuore, alle orecchie, allo stomaco delle persone attraverso la storia di una ragazza che vuole ballare, vuole ballare.
Trent’anni di esilio hanno fatto si che Miriam Makeba fosse attenta a quello che accadeva in Africa, fosse attenta anche a quello che avveniva fuori dall’Africa.
Una cantante abituata a teatri pieni, a stadi pieni arriva in un paesino sperduto del sud Italia, arriva a Castelvolturno fa questo concerto lo fa in nome della diaspora africana, lo fa in nome di ragazzi ammazzati, lo fa in nome delle prostitute nigeriane che lei conosce benissimo, sa benissimo di questo problema lì a Castelvolturno.
Canta Pata Pata, anche lì, chiude il concerto come faceva sempre e dopo muore, muore lì a Castelvolturno.
Mi chiamano mi dicono che stava male, mi dicono che nonostante avesse delle fitte al costato ha voluto cantare e mi dice soprattutto, la persona che mi chiama, che c’è stato un profondo ritardo del soccorso, allora mi sento in colpa, mi sento in colpa perché Miriam Makeba era venuta anche per me, aveva scritto, mi aveva chiesto il libro, le avevo dato la dedica, ero stato contento del suo arrivo ma questa cosa cambiava tutto.
La sua vita, incredibile "Mamma Africa", non poteva finire a Castelvolturno, lei aveva battuto per il suo continente, l’idea che si potesse essere spenta lì non mi dava pace.
Allora a un certo punto decido di scrivere una lettera, anche un po’ di scuse, alla famiglia di Miriam Makeba e la pubblico sul "Times" di Johannesburg in Sudafrica, in questa lettera dicevo solnto che mi dispiaceva, mi dispiaceva tantissimo, mi sentivo anche in colpa, mi sentivo in colpa perché Miriam Makeba era morta lontano dalla sua terra era morta lontano. La risposta venne due giorni dopo, mi rispose la famiglia mi disse: "ma non devi tormentarti Miriam è morta in Africa".

28 maggio 2010

URGONO PATENTI AUTOMOBILISTICHE SPECIALI !!
PER CIRCOLARE DALLE 7 ALLE 9 SI DEVE SUPERARE UN ESAME SUPPLEMENTARE...CHI NON LO SUPERA CHE VADA IN GIRO IN PULLMAN !!!

09 maggio 2010

Fly down

Certo che, gira e rigira, chi da lezione di dignità sono sempre le persone semplici e modeste, alla faccia di quelli che si credono maestri dello stile e della signorilità, ma che poi alla fine mostrano solo la loro triste piccolezza...

19 aprile 2010

GHE SEM...

Se cè lo zerbino, allora è proprio vero...nuova casa...nuovo inizio.
Good Luck !

16 aprile 2010

A volte...

A volte mi chiedo veramente se valga la pena mediare e destreggiarsi tra diplomazia e comprensione, quando la sola cosa che ci sarebbe da dire è : vaffanculo.
E la sola cosa da fare: girarsi nella direzione opposta e lasciare che ognuno si becchi le conseguenze del proprio agire

14 aprile 2010

Cicciottella e' una bambina fatta a forma di bignè
I capelli son di zucchero filato
Ha le braccia di candito, beve solo Malvasia
Ma consuma per mangiare tutta quanta l'energia
Cicciottella stai attenta perché un giorno finirà
Ma la furba bambina il rimedio ha trovato di già

Ci ho pensato su, non consumo più, A – E – I – O – U
Prendo per la coda l'arcobaleno, diventa un treno
Che la Terra lascerà, su nel cielo volerà
Ti farà girare il mondo senza l'elettricità


26 marzo 2010

ADIEU...

Serata quasi come da previsioni....niente ultima pucciata nell'idromassaggio, ma bis e tris di bollicine, cercando di dare un senso agli scatoloni disseminati in giro.
Cercato, trovato,sistemato,arredato,colorato,risistemato, ricolorato,ri-ri-sistemato, amato...amato tanto.
Ahhh, dannati sentimentalismi.
Citando il Sig. Fredricksen .... "E' solo una casa"

18 marzo 2010

Monolocale 1 - Magazzino 0

La rivincita del monolocale da 50mq che si espande come una mega Big Babol all'interno del magazzino extra lusso...riempiendogli ogni buco.
In foto: parziale distesa di mobili con Monokuro Boo appollaiato sul tavolo che controlla la situazione.

11 marzo 2010

DIECI GIORNI A PRIMAVERA

Ultima neve a Lemna...o almeno per me...
...nostalgia in arrivo...

05 marzo 2010

La franciriflessione del venerdì

Se quando subisco un'ingiustizia, sprecassi meno tempo a bollire di rabbia e più tempo a ricordarmi di ogni volta che ho fatto io la stessa cosa a qualcun'altro...forse imparerei qualcosa di più....

01 marzo 2010