Niente è mai veramente perduto, o può essere perduto, nessuna nascita, forma, identità, nessun oggetto del mondo, nessuna vita, nessuna forza, nessuna cosa visibile; l'apparenza non deve ostacolare, né l'ambito mutato confonderti il cervello. Vasto è il Tempo e lo Spazio, vasti i campi della Natura. Il corpo, lento, freddo, vecchio ,cenere e brace dei fuochi d'un tempo, la luce velata degli occhi tornerà a splendere al momento giusto; il sole ora basso a occidente sorge costante per mattini e meriggi;alle zolle gelate sempre ritorna la legge invisibile dellaprimavera, con l'erba e i fiori e i frutti estivi e il grano.P.B. Shelley



22 febbraio 2011

Huntingdon....

Tu verrai qui e per prima cosa penserai : ma in che cavolo di posto sperduto sono finita?
Poi cercherai dei negozi e troverai solo : la farmacia, un piccolo supermercato, un negozio di cazzate a pochi dollari e altri piccoli negozietti da niente.
Allora cercherai dei locali dove passare una serata fuori, ma troverai solo un paio di birrerie da taglialegna o giovani scapestrati.
Allora vorrai andare al cinema, ma dovrai farti minimo 30 km
Allora comincerai a guardarti attorno e il fiume ti insegerà che tutto scorre adagio (tranne in primavera) e perderai tempo a guardare i mille fiori sui bordi della strada e la notte conterai le stelle a milioni.
E la notte sarà così silenziosa che dormirai 10 ore di fila.
E il cielo così bello che passerai le ore a scoprirne le diversità ... e così via ... e ti calmerai poco a poco e scoprirai che la vita è anche contemplazione e pensiero....

by Cri...from -21° Quebec Canada

19 gennaio 2011

DAI DAI DAI !!!

Ah, mia cara sfortuna, tu pensi di esaurirmi...
ti illudi di annientarmi con il tuo carico di disavventure...
immagini per me un futuro angusto e buio...
ma non cantare vittoria prima del tempo...

18 gennaio 2011

LE PUNTATE PRECEDENTI

LA STUPENDA PINKFRANCIFESTA

GUARDO TROPPO "IL BOSS DELLE TORTE"


CAP ESTEREL 31.12.2010
BIANCHI MANNARI E ADORABILI


12 novembre 2010

EVABBE'...PERO'

Deve essere che nelle pioggie torrenziali delle ultime settimane, pioveva sfiga e la mitica mantella da montagna che arriva fino ai piedi non mi ha protetto abbastanza...
E deve essere,che non mi sono accorta di aver rotto uno specchio di circa 50x50....metri però !
E deve anche essere, che nella vita precedente ero un serial killer e che lassù qualcuno se l'è ricordato solo adesso...
E lo so...mi sono dimenticata di fare il fioretto a Pasqua...
E potrei essere molto più buona...
E non do sempre la mancia all'omino dei vetri...
E dico le parolacce...
E da piccola ho rubato 2 cicche rotonde, una rossa e una verde...
E la lista sarebbe lunga però...
....tra poco è Natale....un po' di tregua no ??

08 novembre 2010

Arrivederci


A volte gli amici ci vengono strappati da un destino implacabile, a volte si perdono per pigrizia, a volte si allontanano per necessità ed a volte gli amici...cambiano.
Riusciamo a non cedere agli scossoni dei cambiamenti, ma quando questi sono troppo radicali, siamo noi a trasformare un amicizia in semplice conoscenza.
E non è un passaggio privo di dolore.
Chissà se un giorno ci potremo ritrovare...

11 ottobre 2010

DEPENNARE - BRAVA DONNINA DI CASA

Il massimo dell'umiliazione è il moroso che ti fa trovare tutti i tuoi vestiti belli piegati, dopo che li hai accatastati per settimane in giro per tutti i locali !!
E così in meno di 6 mesi è svanita anche la possibilità di farmi passare per una esperta di ordine e pulizie di casa !! Sigh...

08 ottobre 2010

PICCOLO SATURNO

Brano dal "Quaderno del Sergente" di Marco Paolini

Piccolo Saturno è il nome in codice dell’operazione con cui l’Armata Rossa spazzò via dal Don i reparti dell’Asse.
Leggo, rubo le parole al libro di Revelli, asciutto e pieno di amaro che me ne rende difficile la lettura; infinite le beghe di comando, l’orizzonte che a livello del Sergente si riesce a sopportare diventa intollerabile come un gergo militare da giovane guerriero.
I nomi delle compagnie che fino ad oggi mi sembravano una geografia affettiva, sembrano diventati improvvisamente una competizione di campanili dove i miei son meglio dei tuoi. Di colpo sento una trappola nel terreno che mi sembrava ormai solido: dettagliare i riferimenti, restare troppo dentro a un battaglione, una compagnia, un gruppo, è una follia; meglio trattare un gruppo ancor più piccolo, meglio fare come chi ignorava le carte topografiche e andava avanti sapendo che il fuoco amico può far male come quello del nemico.

Vorrei solo cantare di uomini trascinati lontano dai propri piedi, cavalieri senza cavallo, senza corazza, con inutili carri di corde e piccozze da montagna su una pianura mossa e ondulata. Con i chiodi degli scarponi, i fucili modello 91 (cioè l’anno di fabbricazione: 1891) che per l’età avevano un pregio, ma non erano ad avancarica, e le bombe a mano umanitarie perché quasi mai scoppiavano. Artiglieria museo e per parlare poche radio pesanti e scassate allergiche al freddo. Niente mine, niente bengala, niente pallottole traccianti, munizioni quasi contate, divise per un clima prealpino, di pessima lana, scarpe di un cuoio duro e asciutto che sembrava di cartone. Truppe di montagna male attrezzate e appiedate, buttate in pianura dove la guerra era moto-corazzata.
Vorrei parlare a dei ragazzi come in un film, credo che sia una storia da Far East.

Abbiamo un’idea esotica della steppa, dei cosacchi del Don. Devo andare laggiù. Sicuramente nel ‘40 quei territori erano più selvaggi di come li vedrò io, meno coltivati estensivamente, ma qualcosa troverò. Viaggiare attraverso la Russia in modo un po’ clandestino è qualcosa di potente come l’India o l’Africa.
Senofonte mi può aiutare per incredibili parallelismi a 2.400 anni di distanza. Ma l’Anabasi è anche un viaggio attraverso il mondo dei vinti che continua a sopravvivere, un viaggio nell’orgoglio di appartenenza a un gruppo, un viaggio verso un’idea di baita. Oggi per noi l’anabasi non porta sempre al punto di partenza, ma in un centro che si sposta nel tempo.

So che per qualcuno sarà ridicolo quello che sto per dire ma la differenza tra la prima e la seconda guerra mondiale è la stessa che c’è tra il rugby e il calcio: la guerra antica/il fattore terra.
Il calcio è più veloce, si fanno i blitz, la guerra lampo, il contropiede, c’è il possesso di palla, il fattore tempo e c’è la novità del pubblico che è coinvolto nel conflitto. Per la prima volta nella guerra moderna era ammesso il tiro a segno sui civili con ogni tipo di arma disponibile.
La seconda guerra mondiale è stata una gara tra potenze industriali, tra chi aveva le armi più potenti, i mezzi più veloci, più micidiali, e a volte una gara tra chi ha avuto prima le armi segrete e quelle più semplici, l’atomica e il kalajnikoff.
Gli italiani furono mandati a giocare a calcio con un pallone da rugby.

Tra il ‘39 e il ’42 il capo del governo italiano Benito Mussolini dichiarò guerra contemporaneamente 19 nazioni di questo pianeta.
In teoria alcune guerre dovevano venire dopo altre, ma in pratica non andò così perché le guerre non finiscono mai quando uno ha previsto e infatti durano fino alla fine.
In Russia, nell’estate del 1941 60.000 italiani, e poi nell’estate del 1942 altri 170.000, vengono mandati a far la guerra a fianco degli alleati tedeschi, 57.000 di questi erano alpini, con i muli degli alpini e un progetto da alpini: fargli scalare le montagne del Caucaso col fucile in mano, farli discendere dall’altra parte e farli arrivare in Persia a conquistare i pozzi di petrolio e poi l’Arabia e poi… Per adesso fermiamoci qui.

C’era già un esercito italiano in Africa del Nord e non se la stava passando bene, ma forse all’inizio del 1942 qualcuno poteva ancora immaginare una manovra a tenaglia per fare del Mediterraneo un mare nostrum, ma quando gli italiani arrivano in Russia tra agosto e settembre del 1942 è ben chiaro che i piani sono cambiati. I russi hanno fermato i tedeschi e contrattaccano. L’offensiva sul Caucaso è rinviata, intanto bisogna affrontare i russi in pianura anzi nella steppa.
I tedeschi sono tecnologici, attrezzati, ma la Russia è così grande che per mettere un soldato a ogni metro sulla linea del fronte bisogna usare gli alleati: italiani, rumeni, ungheresi, finlandesi, tutto fa brodo. I tedeschi non vogliono conquistare tutta la Russia, bastano le città, conoscono la storia, non vogliono rifare gli errori di Napoleone, hanno i motori, le colonne corazzate per correre veloci.
I russi hanno all’inizio hanno solo la forza del numero e la usano sacrificando un numero immenso di uomini per non perdere città come Stalingrado. E la grande macchina da guerra tedesca rallenta, rallenta e il tempo passa, passa anche per gli alleati dei tedeschi.

Gli italiani sono arrivati in estate e hanno avuto a settembre il battesimo del fuoco in piccoli eroici inutili scontri. Gli italiani non parteciparono a nessuna delle decisive battaglie del fronte orientale ma furono ugualmente massacrati da un’offensiva scatenata dai russi il 15 gennaio, che disintegrò un intero corpo d’armata in 4 giorni.
Lo stesso uragano di fuoco si abbatté sui romeni e gli ungheresi che si ritirarono in massa. L’unica armata che resistette per quasi un mese all’offensiva fu il corpo d’Armata Alpino che iniziò a ritirarsi quando ormai era praticamente circondato, chiuso in una sacca. Perché gli alpini non si ritirarono?

I tedeschi a Stalingrado da assedianti si erano trasformati in assediati, Hitler sperava di salvarli con l’arrivo dei nuovi carri armati Tigre fatti arrivare apposta dalla Francia. Per dar tempo a questi di arrivare serviva una diga per trattenere i russi, per ordine di Hitler gli italiani dovevano resistere sul Don.
I carri armati arrivarono, ma non riuscirono a salvare i camerati a Stalingrado e anche quei carri si girarono per tornare indietro nel gennaio del 1943, inseguiti da stormi di noiosissimi carri armati russi T 34.

Schierato lungo il fiume Don, lungo una lunghissima linea di fronte fatto di Caposaldi, come i forti della frontiera americana verso ovest, solo che questi forti erano girati verso est e la divisa non era quella blu con i bottoni d’oro della cavalleria, ma quella grigioverde di lana dell’ Italia e le scarpe di cuoio con suole di cartone lisce, e al posto dei cavalli c’erano i muli, magnifici puzzolenti muli. Nei caposaldi mancava tutto il necessario e abbondava l’inutile, così gli uomini si arrangiarono finché dovettero partire e la mancanza del necessario fu allora fatale a tanti, ma qualcuno, inspiegabilmente, sopravvisse. Questa è la storia di uno di loro.

04 ottobre 2010


Post dedicato a tutti quei pazzi che vedono il bello, anche dove il bello non c'è.
A quella razza in via di estinzione di uomini che riescono a dire "sei bella", pensandolo veramente, anche se hai un culo come una mongolfiera.

Donne, grasse, grassottelle, paffute, abbondanti,ciccione, cellulitiche, lardose...sappiate che nella marea di paraculi che ci viaggiano intorno, che preferiscono due gambe da sminigonnare, piuttosto che un bel faccino da guardare la mattina, ci sono anche alcuni strani soggetti che incredibilmente e semplicemente se ne fottono di quale taglia di jeans portate.

Si, lo so....uno su mille....forse uno su diecimila ma...esistono e possono incrociare il destino di qualche fortunata...basta avere pazienza e non accontentarsi di qualcuno che non merita nemmeno di baciarlo il culone da mongolfiera !! :-)

23 settembre 2010

Vedrai...i nostri sogni diventano veri !

Mentre dormi ti proteggo e ti sfioro con le dita,
ti respiro e ti trattengo per averti per sempre oltre il tempo di questo momento.
Arrivo in fondo ai tuoi occhi quando mi abbracci e sorridi se mi stringi forte fino a ricambiarmi l’anima questa notte senza luna.
Adesso vola tra coriandoli di cielo e manciate di spuma di mare.
Adesso vola.
Le piume di stelle sopra il monte più alto del mondoa guardare i tuoi sogni arrivare leggeri.
Tu che sei nei miei giorni certezza, emozione.
Nell’incanto di tutti i silenzi che gridano vita sei il canto che libera gioia, sei il rifugio,
la passione.
Con speranza e devozione io ti vado a celebrare come un prete sull’altare,io ti voglio celebrare come un prete sull’altare.
Questa notte ancora vola tra coriandoli di cielo e manciate di spuma di mare.
Adesso vola.
Le piume di stelle sopra il monte più alto del mondo a guardare i tuoi sogni arrivare leggeri.
Sta arrivando il mattino, stammi ancora vicino,sta piovendo e non ti vuoi svegliare.
Resta ancora, resta per favore e guarda comevola tra coriandoli di cielo e manciate di spuma di mare.
Adesso vola.
Le piume di stelle sopra il monte più alto del mondo a guardare i tuoi sogni arrivare leggeri.
Vola…Adesso vola.
Oltre tutte le stelle, alla fine del mondo,vedrai, i nostri sogni diventano veri!

Max Gazzè

17 settembre 2010

Se lo sai perchè lo fai ?

Essì che lo sapevo che quel cancello non andava oltrepassato...lo sapevo eccome che avrebbe portato guai.
Ma niente eh...niente...il neurone quando serve è sempre in bagno a fare il sudoku sul wc
...e mò ?
E mò ...fai come sempre.
Ti incasini.
Ti incasini, consapevole, che ne sarà valsa la pena.... :-)

07 settembre 2010

" VOGLIO LA FAVOLA ! "

Inutile spiegare ad un uomo perchè, dopo la 22 esima visione di Pretty Woman, riusciamo ad avere ancora gli occhi lucidi sul finale...inutileee

03 settembre 2010

29 agosto 2010

ITALIANS....a cà...


Dopo diversi anni....finalmente le rivedo....
Fiato, dove sei sparito ? Vabbè, mi accontento di salire lungo la strada carrabile, insieme a qualche camper, ma pazienza, l'importante è essere li.

Ed infatti eccole...maesose, bellissime, le posso toccare tanto sono vicine.

Mi incammino sotto di loro verso il rifugio, cè vento, vento di alta montagna
Che bello...e le nuvole che ogni tanto coprono le rocce, disegnano un paesaggio misterioso
Che aria stupenda, mi guardo ovunque e...
UEEEE
TIIII
EHHHHHHHHHHHHHH
ALURA
NEM
MAMMAAAAAAAA
DA BONNNN
VEN CHIIIIIII
MAMMMAAAAAAAA


Ma PERCHE' !
PERCHE' MI CHIEDO PERCHE' !!!
PERCHE' SIAMO COSI' CACIARONI, SBORONI, IRRISPETTOSI , PERCHE ???

Meglio una slavina che chiuda la strada al popolo italiano, qualcuno ci perderà, ma almeno quei pochi, ma civili volenterosi che ci arriveranno a piedi, si godreanno la solitudine silenziosa delle montagne dolomitiche.

07 agosto 2010


Il posto che hai lasciato vuoto lo custodisco e lo proteggo come il luogo a me più caro.
Ed in quel vuoto, incolmabile da nessuno, io ti ritrovo.
Ovunque tu sia, amica mia, buon compleanno

30 luglio 2010

FINE LUGLIO....CANI

Lamù al lavoro
Brad in ferie

29 luglio 2010

Non se ne può più....

Ma basta....
A lavorare sono rimasti i fricchettoni che se ne sono andati in ferie a Luglio e che adesso, belli freschi, hanno deciso che Agosto è un mese come gli altri e scassano a mille, come se tutto gli fosse dovuto...oppure sono rimasti quelli stanchi, che tutto il nervoso invernale gli preme come una pentola a pressione e che saltano in aria appena gli si dice " beh "...MA ANDATE TUTTI A FARVI UNA CAMOMILLA !!!