Niente è mai veramente perduto, o può essere perduto, nessuna nascita, forma, identità, nessun oggetto del mondo, nessuna vita, nessuna forza, nessuna cosa visibile; l'apparenza non deve ostacolare, né l'ambito mutato confonderti il cervello. Vasto è il Tempo e lo Spazio, vasti i campi della Natura. Il corpo, lento, freddo, vecchio ,cenere e brace dei fuochi d'un tempo, la luce velata degli occhi tornerà a splendere al momento giusto; il sole ora basso a occidente sorge costante per mattini e meriggi;alle zolle gelate sempre ritorna la legge invisibile dellaprimavera, con l'erba e i fiori e i frutti estivi e il grano.P.B. Shelley



25 dicembre 2006

Natale .... 7 anni fa


Australia, 25 dicembre 1998
Nei dintorni di Bondy Beach prima di iniziare il pranzo natalizio...

16 dicembre 2006

"C'è una voce nella mia vita,che avverto nel punto che muore;voce stanca,voce smarrita,col tremito del batticuore..." G.Pascoli

Luca aveva avuto il solito presentimento il giorno prima. Aveva riconosciuto i sintomi e quasi ne rimase compiaciuto.Per una frazione di secondo si sentì orgoglioso;stava lavorando bene. Ma poi lo sguardo tornò pensieroso, perchè sapeva cosa l'aspettava. Si chiese quanto sarebbe durata.Un giorno ? Due ? Forse una settimana. Gli venne il magone.
Si domandò ancora una volta, come poteva il cervello umano produrre stati d'animo così differenti. Luca era un ragazzo estroverso,pieno di interessi,innamorato della vita e circondato da amici che lo adoravano. L'ombra che incombeva su di lui non apparteneva a quel ragazzo gioviale. Eppure era così e lui aveva imparato a conviverci.Il buco nero ingoiava ogni gioia ed ogni soddisfazione e lasciava solo un senso di solitudine,diperazione e colpa. Il senso di colpa di chi pensa di non avere diritto di provare dolore per una malattia che non distrugge il corpo,ma solo la mente. Luca tornò a casa dal lavoro, entrò nella tana buia e si arrese,lasciandosi devastare dalle sue paure. C'erano giorni in cui iniziava subito la battaglia,altri, come quello, in cui non ne aveva la forza immediata. Ma un anno prima aveva promesso a se stesso di non alzare bandiera bianca mai più....si era spaventato dei suoi pensieri.
Luca si sedette sul divano,mani sulle tempie,occhi chiusi ed iniziò la sua partita. La continuò sul terreno che gli era più difficile ed uscì. Fece la spesa,noleggiò un film che sapeva averebbe riconsegnato senza averlo visto, rispose alla chiamata di un amico e portò Anna fuori a cena.
Luca aveva scelto di combatterla così la sua battaglia...vivendola.

04 dicembre 2006

15 novembre 2006

Rifugio Giovanni Porro


Sole, vento e pioggia lungo la strada per il Rifugio Porro. Facilissima passeggiata di 2 ore (altri 30 minuti per raggiungere il ghiacciaio).

Si parte dal Lago di Neves (1856 metri),si sale il sentiero a tornanti (n° 24) fino all'Alpe di Neves di Sopra (2134 m) e si arriva al passo(2407 m). Il rifugio è poco più avanti. Dopo un te caldo...ed un grappa gentilmente offerta...proseguiamo sul sentiero 1 sulla famosa Alta Via delle Dolomiti fino a costeggiare il ghiacciaio.
E' troppo tardi per proseguire,ma il prossimo anno da qui in un'ora emmezza raggiungeremo il Rifugio Ponte Ghiaccio.

http://www.chemnitzerhuette.com/

02 novembre 2006

Giro dei 4 Rifugi

Nessun commento per una giornata meravigliosa,tra paesaggi incredibili...era il 2005.

Partenza Rifugio al Fondo Valle (1.548 m)
Rifugio Zsigmondy-Comici (2.224 m)
Rifugio Pian di Cengia (2.528 m)
Rifugio Locatelli (2.405 m)

Si raggiunge la Val Fiscalina in macchina da Sesto-Moso. Superata la sbarra ci si avvia a piedi lungo il fondovalle. Si segue inizialmente il sentiero della Val Sassovecchio per poi abbandonarlo dopo circa cento metri di dislivello e prendere quello a sinistra (n° 103) che si inerpica lungo il ripido fianco della Cima Uno, in Val Fiscalina Alta e che porta fino al Rifugio Zsigmondy-Comici. Dal rifugio si sale fino alla Forcella di Pian di Cengia e da li si segue il sentiero (salita sulla Croda Fiscalina), che porta lungo le pendici detritiche ai piedi della Croda dei Piani e del Monte Paterno (n° 101). Il sentiero dapprima scende serpeggiando, poi prosegue quasi in piano tra ammassi detritici in direzione della Forcella di Toblin. Presto si raggiunge il rifugio Locatelli e qui...uno degli spettacoli più belli al mondo.

Tempo di percorrenza per la salita: 4 ore
Dislivello: 980 m
Grado di difficoltà: medio

01 novembre 2006

Rifugio Giogo Lungo - Sudtirol


Un'escursione circolare spettacolare, facile, con incredibili cambi di paesaggio.
Tra salita e discesa ci vogliono circa 6 ore,ma con gambe atletiche...4 ore ed è fatta. Consigliabile non litigare lungo il percorso....

Partenza Casere (1582 m) - Arrivo Rifugio Giogo Lungo (2603m)

Sentiero 12 in salita. Sentiero 11 in discesa.
Parcheggiata l'auto a Casere si sale a destra per una salita ripida ma corta e si arriva al primo pianoro della Valle del Vento...una meraviglia per gli occhi. Una distesa di verde dal colore intenso che si stende fino alle cascate in fondo alla valle. Si sale proprio sui gradoni che le costeggiano e in un ora circa si raggiunge la forcella che separa la Valle del Vento dalla Valle Rossa.
Un ultima salita e si arriva al Rifugio...il panorama è da capogiro.
La discesa verso la Valler Rossa non è da sottovalutare. Dal RotAlm (2116 m) la mulattiera scende ripida verso Casere fino alle miniere di rame abbandonate.
Ecco il link al sito del gestore Rifugio http://www.lenkl.com/ge/home.asp

14 ottobre 2006

La ferita brucia

...Quando indietro non si torna
Quando l'hai capito che
che la vita non è giusta come la vorresti te
Quando farsi una ragione
vorra dire vivere
te l'han detto tutti quanti che per loro è facile
Quando batte un po' di sole
dove ci contavi un po'
e la vita è un po' più forte del tuo dirle "ancora no"
Quando la ferita brucia e la tua pelle si farà
sopra il giorno di dolore che ognuno ha ...

L.Ligabue

06 ottobre 2006

SI SI SI SI SI SI SI SI SI !!!

Sarà stata la visione di Snakes on plane....saranno state le suppliche dell'istruttore dell'autoscuola...sarà che l'ansia da prestazione a volte fa bene...saranno state le preghiere di Linda...sarà che quando vuoi dimostrare che non sei un perdente, ti crescono gli argomenti ....sarà chissenefregacosa....ma ora posso guidare la mia "piccola"!!
Da oggi state in casa nelle ore serali e week end !

02 ottobre 2006

I didn't climb Uluru



Ayers Rock, Northern Territories, Australia
Quando scendo dall'aereo capisco immediatamente che mi trovo in un clima al di fuori delle mie conoscenze. Ci saranno 50 gradi ma l'aria è talmente secca che è impossibile sudare. Viene voglia di respirare a bocca aperta per assaporare questa aria caldissima e pulita. Dai finestrini il panorama è da cartolina:il cielo è di un azzurro mai visto e la terra...terra rossa,arancione, dalla luminosità incredibile.

Ed ecco da lontano lo vedo....Uluru.

Non posso credere di avere davanti ai miei occhi questo monolite spettacolare circondato dalla superficie piattissima del bush.
Per gli aborigeni è un luogo sacro e molte zone di preghiera intorno ad esso sono giustamente off-limit per i turisti.Ha una circonferenza di circa 9 km per una altezza massima di 320m, eppure oltre due terzi della sua massa sono sottoterra,nascosti. Ma la caratteristica unica di Uluru è la sua roccia,ricca di feldspati,che riflette la luce rossa, producendo veloci variazione di colori.
Al tramonto riesco a vederla mutare dal rosso vivo all'arancio fino al viola, ed all'alba (...sveglia alle 4.00...sigh!) dal rosa, all'ocra al marrone...spettacolare...

28 luglio 2006

11 luglio 2006


Un grande amico che sorga alto su me

E tutto porti me nella sua luce,

che largo rida ove io sorrida appena

e forte ami ove io accenni a invaghirmi...
Ma volano gli anni,

e solo calmo è l’occhio che antivede

perdente al suo riapparire

lo scafo che passava primo al ponte.

Conosce i messaggeri della sorte,

può chiamarli per nome.

E’ il soldato presago.

Non pareva il mattino nato ad altro?

E l’ala dei tigli

e l’erta che improvvisa in verde ombrìa si smarriva

non portavano ad altro?

Ma in terra di colpo nemica al punto atteso

si arroventa la quota.

Come lo scolaro attardato

- né più dalla minaccia della porta

sbarrata fiori e ali lo divagano –

io lo seguo, sono nella sua ombra.

Un disincantato soldato.

Uno spaurito scolaro


Vittorio Sereni

15 giugno 2006