Niente è mai veramente perduto, o può essere perduto, nessuna nascita, forma, identità, nessun oggetto del mondo, nessuna vita, nessuna forza, nessuna cosa visibile; l'apparenza non deve ostacolare, né l'ambito mutato confonderti il cervello. Vasto è il Tempo e lo Spazio, vasti i campi della Natura. Il corpo, lento, freddo, vecchio ,cenere e brace dei fuochi d'un tempo, la luce velata degli occhi tornerà a splendere al momento giusto; il sole ora basso a occidente sorge costante per mattini e meriggi;alle zolle gelate sempre ritorna la legge invisibile dellaprimavera, con l'erba e i fiori e i frutti estivi e il grano.P.B. Shelley



15 gennaio 2009

… La prima cosa è l’odore della sifcamina e dell’olio canforato, per scaldare i muscoli in spogliatoio;
la seconda è la faccia di Tarcisio, tirà come una bestemmia muta, gli occhi rossi di chi non ha dormito;
la terza è lo o spogliatoio: stretto, lungo, come un vagone;
la quarta è la squadra, tutti vestiti uguali, anch’io, allora gioco anch’io;
la quinta il campo di fango di Rovigo, coi pali delle porte più alti del mondo, fatti apposta per farti prendere paura;
la sesta è il caligo, la nebbia;
la settima è una piova che vien e che lava;
l’ottava gli spari in piazza;
la nona è Barbin in coma, ma par che dorma;
la decima è il nostro nome: gridato in piazza come a una partita vera Jo-le, Jo-le, Jo-le, Jo-le, Jo-le, Jo-le, Jo-le!
Marco Paolini, Album Aprile '74 e 5

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