Niente è mai veramente perduto, o può essere perduto, nessuna nascita, forma, identità, nessun oggetto del mondo, nessuna vita, nessuna forza, nessuna cosa visibile; l'apparenza non deve ostacolare, né l'ambito mutato confonderti il cervello. Vasto è il Tempo e lo Spazio, vasti i campi della Natura. Il corpo, lento, freddo, vecchio ,cenere e brace dei fuochi d'un tempo, la luce velata degli occhi tornerà a splendere al momento giusto; il sole ora basso a occidente sorge costante per mattini e meriggi;alle zolle gelate sempre ritorna la legge invisibile dellaprimavera, con l'erba e i fiori e i frutti estivi e il grano.P.B. Shelley



27 ottobre 2007

Per noi Alice è il futuro che avevamo nei nostri occhi.
Non solo l'avevamo desiderata, ma eravamo anche stati capaci di aspettarla.
L'altro giorno,mentre passeggiavo con loro,sono entrato nella panetteria sotto casa. Davanti alla cassa ho guardato fuori,attraverso la vetrina, e ho visto Francesca con in braccio Alice.
In quell'istante ho desiderato che la mia vita avesse il loro profumo per sempre.
Mi sono alzato dal letto e sono andato in cucina a bere un bicchiere di latte. Poi mi sono seduto sul divano e con lo sguardo perso nel vuoto sono rimasto li un po'. Ho pensato che c'erano un sacco di persone alle quali dovevo dire grazie,un sacco di persone che mi avevano aiutato a superare momenti difficili.Grazie a loro sono riuscito a dare vita e a incontrare questa nuova parte di me che mi ha salvato.
L'uomo che è venuto a salvarmi era in me.
Quando Federico era tornato dal suo lungo viaggio sia io sia Francesca gli avevamo chiesto più di una volta se era felice,se aveva trovato la felicità,se l'aveva conosciuta. Lui non aveva dato una risposta precisa,non aveva detto nè si,nè no. Ho capito solamente dopo perchè.
Non si tratta di essere felici o no,ma di qualcosa di diverso,di un nuovo sentimento che ci fa sentire uniti a qualcosa di misterioso e che non ci abbandona mai.Non so se è felicità,io la chiamerei star bene. Bene veramente.
Dopo qualche istante ho iniziato a piangere in silenzio. Sembrava piangessi per tutto.
Per quanto è bella e quanto è straziante la vita.
Ho pianto per me,per la mia persona, per Francesca,per Federico,per Sophie,per Angelica e per Alice. Per l'infelicità che ha vissuto mio padre,per le carezze attese da mia sorella e mai arrivate. Ho pianto per mia madre. Ho pianto per tutti i colori dei fiori e per l'attimo esatto in cui si schiudono. Ho pianto per l'azzurro del mare e per la spuma bianca,per il vento che muove i rami,per i pomeriggi silenziosi d'estate. Per la mia moka del caffè.Per la bellezza di un bicchiere di vino rosso,per il colore della frutta e per i peperoni gialli.
Ho pianto a dirotto per ogni tramonto e per ogni alba,per ogni bacio dato e per ogni lacrima asciugata. Per ogni cosa bella che ritorna,per la strada verso casa la sera. Per tutto il tempo che non tornerà.
Per ogni brivido vissuto,per ogni sguardo appoggiato.
Ho pianto per il modo in cui mio nonno camminava e per la sua malinconia.
Le lacrime contenevano tutto. Ho pianto per quanto sono stato bene e per quanto sono stato male in tutta questa vita.
Questa vita che per fortuna ho avuto il coraggio di amare.
Questa vita che mi sono preso e che ho voluto vivere fino a farla stancare al punto di desiderare un po' di riposo,di desiderare di addormentarmi come da piccolo sul sedile della macchina dopo essere stato dai nonni con la mia famiglia,stravolto per aver giocato tutto il giorno. E addormentato aspettare che mia madre mi prenda ancora una volta in braccio per portarmi finalmente a casa,dopo questa incantevole avventura.

Fabio Volo "Un posto nel mondo" ,Mondadori

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